DUCC-IT 2013 a Fermo: aperte le iscrizioni alla visita guidata della Città

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Gli organizzatori della DUCC-IT, la Debian/Ubuntu Community Conference - Italia, che si terrà a Fermo il 1 e 2 Giugno, hanno aperto le iscrizioni per la visita guidata alla città marchigiana, un'iniziativa proposta dal FermoLUG e dedicata agli accompagnatori dei partecipanti alla manifestazione.

La mattina di Sabato 1 Giugno, dalle ore 11.00 alle 13 circa, familiari e tutti quelli che lo desiderano potranno partecipare ad una visita guidata alla città di Fermo. Durante la visita si potranno ammirare tutti i monumenti e le bellezze storico-artistiche di Fermo, accompagnati da una guida locale, che ne svelerà tutte le notizie e le curiosità. Tra le varie, da segnalare in particolare le Cisterne romane, che costituivano l'antico acquedotto della città, la magnifica cornice di Piazza del Popolo, Palazzo dei Priori, sede della DUCC-IT e della Pinacoteca Comunale, la Biblioteca Civica, con la bellissima Sala del Mappamondo, il Piazzale del Girfalco e il Duomo.

Il costo della visita è di 3,5 € a persona. Chi vuole partecipare deve dare la sua adesione tramite l'apposito Doodle entro il 30 Maggio 2013.

Alcune considerazioni sui recenti problemi comunitari

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Recentemente c'è stata un po' di burrasca tra la comunità di Ubuntu e la società Canonical. Nel giro di pochi giorni. numerosi esponenti di rilievo all’interno della comunità, come Jonathan Riddell, Philip Ballew e Martin Owens, hanno manifestato tutta la loro insoddisfazione e il loro disagio per la scarsa e intermittente comunicazione di Canonical, anche nei confronti dei responsabili della comunità di Ubuntu. La proposta di alcuni esponenti di Canonical, di eliminare i rilasci delle versioni semestrali, a favore di quelli giornalieri, settimanali e mensili, cioè di introdurre le Rolling Release (in seguito non accolta) e, sopratutto, il recente annuncio dell'adozione di Mir, il nuovo server grafico ideato e prodotto interamente da Canonical (rilasciato a sorpresa qualche giorno fa), sono state le classiche gocce a far traboccare il vaso.

Quello che veramente lascia perplessi molti, è il livello di incertezza in cui l’intera comunità è stata lasciata in questi ultimi tempi, soprattutto quando è stata pianificata e accellerata la "strategia della convergenza" tra server, pc e i vari dispositivi mobili come tablet e smartphone.

Per fare solo un esempio, Sam Spilsbury ha dovuto gettare alle ortiche alcuni mesi di duro lavoro, in quanto Canonical ad un certo punto non ha più accettato le patch di sviluppo comunitarie per Compiz, un software che consente di gestire gli effetti grafici del desktop e delle finestre.

Intendiamoci: le motivazioni di dissenso non toccano la necessaria strategia di marketing, l'introduzione più o meno discutibile e discussa delle Rolling Release o di Mir , né tanto meno dei progetti precedenti. Quello che crea disagio, è l'immissione di numerose novità (nessuna di origine comunitaria), nei confronti delle quali la grande comunità dei contributori di ubuntu è rimasta spettatrice.

E' indubbiamente vero, come afferma Jono Bacon nel suo Blog, che, in fondo, entrambe queste due realtà (Canonical e Community) hanno molto a cuore l'interesse di Ubuntu e quindi, una qualche soluzione delle questioni si deve trovare. Ma, altrettanto ovviamente, si può aggiungere che ambedue si muovono oggettivamente anche su piani diversi e, attualmente, su ottiche che corrono il rischio di divergere.

Elizabeth Krumbach del Consiglio della comunità di Ubuntu, si è impegnata ad assumere un ruolo più attivo nella comunicazione con Canonical, altrimenti il rischio è quello di spazzare via mesi di lavoro e di supporto tecnologico, preparato dai membri contributori della sua stessa comunità.

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Mark Shuttleworth: le Rolling Release non convincono

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Mark Shuttleworth non è molto convinto della proposta avanzata da Rick Spencer, di introdurre il rilascio delle Rolling Release tra le due versioni LTS (versioni stabili a lungo supporto), con l'eliminazione degli attuali rilasci semestrali. Mark vuole valutare con attenzione l'evolversi della situazione, aspettando che altri progetti raggiungano una adeguata affidabilità con la versione 14.04 LTS. Anche durante il primo UDS Online, si è parlato di questa proposta ma, almeno per il momento, non è stata accettata. Ubuntu subirà infatti dei cruciali cambiamenti, con l'arrivo del nuovo server grafico Mir, con il passaggio di Unity in Qt/QML e con il percorso di piena integrazione di Ubuntu verso i dispositivi mobili, i quali dovranno integrare le applicazioni in modo snello e stabile.

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Ubuntu sui tablet

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La presentazione di Canonical dei tablet ottimizzati per Ubuntu, non è che l'ultima tappa della complessiva e avvolgente strategia di convergenza, tra i nuovi dispositivi mobili e il Sistema Operativo Ubuntu. In altre parole, questo significa: piena compatibilità, interazione e facilità d'uso tra: smartphone,tablet, server aziendali, personal computer, collegamento TV. Questa società sta quindi scommettendo sul futuro di un sistema operativo valido e affidabile anche sulle piattaforme mobili. Insomma: tutta "Convergenza con un clic", utilizzando i protocolli Citrix, VMware e Wyse.

Vediamo, in estrema sintesi, alcune delle caratteristiche salienti del futuro tablet ubuntero:

  • Multitasking :ciò vuol dire poter ricevere delle videochiamate mentre ad esempio si lavora su un documento; prendere appunti sul lato predisposto dello schermo mentre si naviga sul web; oppure chattare mentre si guarda un filmato o si ascolta della musica.

  • Multiutenza :la versione per tablet consentirà la creazione di più account indipendenti, per avere maggiore garanzia sulla privacy, insieme ad una migliore personalizzazione delle impostazioni.

  • Controllo vocale :molte cose potranno essere svolte con l'uso della parola, come la dettatura di un testo; la ricerca di informazioni sul web o l'avvio di una applicazione.

  • Convergenza : sarà possibile utilizzare un tablet di fascia alta come se fosse un pc-desktop, semplicemente collegando un mouse ed una tastiera.

Shuttleworth ha rivelato inoltre che ottimizzerà le risorse di Canonical, collaborando attivamente con un partner privilegiato, sia per quanto riguarda la predisposizione dei dispositivi di fascia bassa, sia per quelli con prestazioni più elevate. Per quanto concerne la tempistica, la tavoletta digitale ottimizzata per Ubuntu, sarà disponibile per gli utenti solo con il rilascio di Ubuntu 14.04. Esiste però la fondata possibilità che gli attuali partner come Dell, Lenovo e HP, molto prima del fatidico Aprile 2014, siano in grado di predisporre per il OS Ubuntu, pc-desktop e laptop con touch screen e tastiere staccabili. Anche in questo modo, sarà realizzata la convergenza: il pc si può trasformare in un tablet, per poi ritornare pc!.

Per chi fosse interessato, la presentazione di Shuttleworth è disponibile cliccando qui.

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Nasce LibreItalia

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E' nata LibreItalia, la libera comunità italiana di LibreOffice!, un’associazione di volontariato senza fini di lucro, che assumerà lo stesso statuto dell'organizzazione non profit "The Document Foundation". Quest'ultima è stata messa in piedi con il solo scopo di favorire lo sviluppo del software libero, nella chiara distinzione dei legittimi interessi commerciali di un'azienda. Si tratta in sostanza di una indipendente e autonoma società a carattere meritocratico, creata da ex esponenti della Comunità OpenOffice.org, sotto forma di una Fondazione di beneficenza di diritto tedesco.

Come è noto, il progetto LibreOffice, rappresenta un nuovo sviluppo del codice sorgente derivato da OpenOffice.org e acquisito da Oracle nell'anno 2010. Il nome scelto rappresenta una unione semantica tra la parola francese Libre (che significa libero) e quella inglese Office (ufficio).

A partire dalla versione stabile di LibreOffice risalente al 25 gennaio 2011, la sua diffusione presso gli utenti è stata considerevole, perchè utilizzabile in qualsiasi piattaforma e contesto lavorativo. Per altro è il software per ufficio presente in molte distribuzioni Linux come Ubuntu, Fedora3, Debian, Mint e OpenSUSE.

Il percorso di radicamento di LibreOffice e del software libero in generale, è indubbiamente ancora lungo, però la notizia della nascita di questa nuova associazione italiana, è un risultato foriero di ulteriori sviluppi.

LibreItalia si dichiara aperta nei confronti di tutti coloro che vogliono dare il loro personale contributo, sulla base di due fondamentali principi:

  • l’indipendenza del codice dall'interesse di una sola azienda
  • la presenza della licenza copyleft.

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